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Il Nuovo Canzoniere Bresciano inizia la sua attività nel 1972 ad opera di un gruppo di artisti che collaborano a vario titolo con le realtà culturali della Brescia di inizio anni settanta, soprattutto con la Compagnia della Loggetta [1] negli spettacoli “Fora le palanche” (1970) e “Oggi in Grecia, domani dove” (1971), a cui partecipano come cantanti, strumentisti, aiuto-registi.[2] L'interesse del gruppo si rivolge più alle canzoni che alla forma teatrale; dopo i primi esperimenti a base di canzoni e lettura di testi sulla guerra in Vietnam (IL NOSTRO VIETNAM), agli inizi del 1972 il gruppo incontra Gianni Bosio e Ivan Della Mea e decide di aderire all’ipotesi di lavoro del Nuovo Canzoniere Italiano e dell’Istituto Ernesto De Martino[3] , cioè la ricerca sul campo dei canti di tradizione, di lavoro, di protesta del repertorio popolare e la riproposta in spettacoli in cui il patrimonio popolare si contamina con la nuova canzone politica, a dimostrazione della presenza e vitalità di una cultura originale e opposta rispetto a quella dominante.
Il Nuovo Canzoniere Bresciano nel 1973
Viene inviata alla sede milanese del Nuovo Canzoniere Italiano una richiesta di adesione firmata dai primi componenti del gruppo: Anna Lorandi, Tiziano Zubani, Bruno Podestà, Antonello Baldi, Primarosa Bosio, Luigi Fertonani, Andrea De Antoni, Piergiorgio Vittorini.
Il Gruppo inizia la propria attività partecipando come ospite ai corsi nazionali di formazione del sindacato FIM-CISL a Misurina, Gressoney, Campiglio e propone un primo repertorio di canti sociali e di protesta, sia di tradizione che degli autori del Nuovo Canzoniere Italiano, quali Ivan Della Mea, Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini ecc
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