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. La prima proposta organica di spettacolo nasce da un incontro fortuito con Roberto Hornos, un rifugiato del Comitato di difesa dei prigionieri politici uruguaiani (il 27 giugno 1973 con un colpo di stato si instaura in Uruguay una dittatura che durerà fino al 1985), con cui il gruppo collabora per l’allestimento di “URUGUAY EN LUCHA”, un assemblaggio di testi e canzoni di protesta latino-americane, sia di tradizione che di vari autori, quali Hector Numa Moraes [4] e Daniel Viglietti. Quest’ultimo, esule in Francia, è presente a Brescia in varie occasioni e collabora con il Nuovo Canzoniere Bresciano sia per un concerto di solidarietà in cui si esibiscono insieme nella sala "La Cavallerizza" di Brescia, sia nella traduzione di alcune sue canzoni che entreranno nel repertorio del gruppo. "Uruguay en lucha", con la regia di Nuccio Ambrosino, debutta al teatrino Off di Verona; il colpo di stato dell'11 settembre 1973 in Cile accende i riflettori sull’America Latina, lo spettacolo diventa uno strumento utile per sostenere l’informazione e la solidarietà. Nello stesso periodo il Nuovo Canzoniere Bresciano si esibisce al teatro Off di Milano [5]insieme alla cantante messicana Judith Reyes [6], pioniera della canzone di protesta nel suo paese.
Nel frattempo inizia la ricerca vera e propria sul campo: nell’inverno del ’73 il Gruppo incontra i partigiani della 122° Brigata Garibaldi che durante la Resistenza operava in Val Trompia; il materiale avrebbe dovuto servire a Nuccio Ambrosino[7] come supporto per lo spettacolo "Dossier dei 30 anni" con la Compagnia della Loggetta. Dato l’eccezionale valore storico e la quantità, viene raccolto in una pubblicazione dal titolo "La rossa primavera" a cura dell’archivio della Fondazione Micheletti [8] e costituisce la base dello spettacolo "CONTRO SERVI E TIRANNI", presentato fra l’altro alla rassegna "Musica e realtà" di Reggio Emilia e al Teatro Sociale di Brescia (14 giugno 1974) come introduzione alla presentazione da parte di Nuto Revelli[9] del libro "Riservato a Mussolini".
Nuovo canzoniere bresciano Strasburgo 1979
Nel 1974 il gruppo conosce la signora Augusta, titolare di un'osteria a Mondaro di Pezzaze, custode, insieme alle amiche ex mondine, di un ricchissimo patrimonio di canti ancora non esplorati dalle precedenti ricerche sui minatori della famiglia Bregoli[10], effettuate sempre a Pezzaze da Bruno Pianta per la Regione Lombardia. (nota). Quanto raccolto viene riproposto nello spettacolo "Fior di tomba" del 1975. La partecipazione al tradizionale e famoso Carnevale di Bagolino nell'alta Valle Sabbia è l'occasione per registrare brani cantati e suonati ed intervistare alcuni balarì e sunadur sulla storia del paese e sul significato delle diverse maschere, costumi, danze. Durante una vacanza estiva a Presegno (frazione di Lavenone sempre in Valle Sabbia), l'incontro con alcuni malgari tra cui il Tone e la moglie, che mentre si canta suggerisce al marito le parole, fornisce al gruppo un interessante repertorio poco conosciuto. Altri brani sono registrati a Vestone e Ponte Caffaro, sempre in Valle Sabbia.
Il 28 maggio del 1974 alcuni membri del Canzoniere, come molti altri cittadini bresciani, partecipano alla manifestazione antifascista promossa dalle organizzazioni sindacali per rispondere alle numerose e preoccupanti provocazioni dei gruppi neofascisti della città; lo scoppio della bomba provoca otto morti e numerosi feriti. Il Canzoniere documenta i vari momenti della reazione popolare intervistando gli operai che presidiano la piazza di notte, i cittadini che partecipano all'affollatissimo funerale, i sindacalisti che si chiedono quale sia il disegno che sta dietro a queste stragi. Da questo tragico momento storico nascono alcune canzoni scritte dai membri del gruppo e proposte nei numerosi spettacoli dell'estate successiva. Le canzoni sono contenute nella pubblicazione "1974-2006. 28 maggio Piazza Loggia voci e musiche per la strage" edita dalla Casa della memoria di Brescia[11].
In quei primi anni, e anche nei successivi, il Nuovo Canzoniere Bresciano partecipa con le sue canzoni alle lotte sindacali che vedono coinvolte numerose fabbriche bresciane in contrattazione o a rischio di chiusura. Il suo spettacolo LE OTTO ORE, oltre ad essere testimonianza di solidarietà, costituisce un momento di aggregazione fuori e dentro la fabbrica e di sensibilizzazione sulle tematiche del lavoro, anche a livello internazionale. Un esempio significativo: la serata organizzata l’11 ottobre 1974 dal Consiglio di fabbrica della SAMO occupata in solidarietà con i prigionieri e gli esuli antifascisti dell’America latina, con la presenza, oltre che del Nuovo Canzoniere Bresciano, di Numa Moraes, il cantautore uruguaiano in quel periodo presente in città.
Il gruppo viene invitato anche dalle scuole superiori durante le lotte studentesche degli anni ’70: si ricorda ad esempio l’occupazione dell’Istituto Tartaglia il 19 aprile 1975. E' durante questo spettacolo che Tiziano Zubani esegue per la prima volta, improvvisandola, la canzone «La Giulia» dedicata a Giulia Banzi Bazoli, rimasta uccisa il 28 maggio 1974 nella strage di Piazza della Loggia.
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